Report dicembre 2024 – si chiude la stagione con qualche speranza

Meteo
Il primo freddo è arrivato, portando nevicate sui rilievi sopra gli 800 metri: 35 cm all’Abetone e 20 cm in vetta all’Amiata. Fiocchi sono caduti a quote più basse nel Mugello e sui versanti emiliani e liguri dell’Appennino settentrionale, mentre in Toscana centrale, fino a 500/600 metri, la neve ha imbiancato il Chianti fiorentino e senese, oltre al Volterrano.

Nei prossimi giorni si prevedono giornate più soleggiate ma ancora fredde, con venti di grecale e possibili gelate nelle vallate più riparate dal Nord-Est. Le temperature rimarranno nei valori stagionali, senza gelo intenso. Tuttavia, il bel tempo lascerà presto spazio a piogge estese e consistenti, con neve confinata all’Appennino settentrionale e a quote medio-alte.

A lungo termine, le previsioni indicano freddo intenso sul Nord Europa, mentre il Mediterraneo sarà caratterizzato da condizioni prevalentemente miti, anticicloniche o umide, non favorevoli all’arrivo di un “grande inverno” freddo per l’Italia.

Situazione delle famiglie
Le alte temperature delle scorse settimane hanno favorito le colonie, che hanno allevato api svernanti e raccolto nettari autunnali, in particolare dall’edera. Questa sorta di “seconda primavera” ha permesso l’incremento delle famiglie ben nutrite o con scorte adeguate sin dal periodo estivo.

Tuttavia, le famiglie più deboli, soprattutto quelle post-trattamento o gli sciami estivi con regine dell’anno poco performanti, stanno affrontando l’inverno con difficoltà.

Nonostante le recenti temperature miti, molte famiglie sono entrate in blocco di covata, un fenomeno inusuale in assenza di cali termici significativi ma comprensibile per il fotoperiodo, in questo periodo molto breve e nei nidi spesso congestionati da scorte di edera.

Il blocco ha permesso ad alcuni apicoltori di sfruttare le giornate di sole per trattare le colonie con Apibioxal gocciolato.

 

Per chi adotta metodi biologici o evita prodotti di sintesi, l’acido ossalico è spesso l’unica opzione invernale. Tuttavia, è importante ricordare che il gocciolamento in inverno reca disturbo alle api e non deve essere ripetuto. Inoltre, la sua efficacia dipende dall’assenza totale di covata, condizione non garantita in famiglie deboli, portasciami in polistirolo o colonie con alti livelli di infestazione, dove le regine potrebbero non aver smesso di deporre. In questi casi, limitarsi al solo trattamento per gocciolamento potrebbe compromettere la sopravvivenza delle colonie in primavera.

Il trattamento per sublimazione, sebbene più impegnativo per l’operatore (richiede tuta usa e getta e maschera antigas con filtri A2P3), è meno invasivo per le api ed è ripetibile a intervalli settimanali, offrendo una maggiore efficacia.

Prospettive
Nonostante una stagione non particolarmente favorevole, le colonie mostrano una buona popolazione e adeguate scorte. La varroa rimane una preoccupazione, ma con una gestione corretta e una primavera senza eccessivi ritorni di freddo, ci sono buone prospettive per iniziare il 2025 con successo.

 

Report ottobre: autunno tra caldo, piogge e edera

Ci siamo affacciati all’autunno con un clima mite e altalenante, intervallato da frequenti piogge anche di carattere temporalesco.

Questa instabilità è destinata a permanere, con precipitazioni, raffiche di vento e nuovi incrementi di temperatura.

Nonostante l’attuale clima non sia ideale per la raccolta di nettare, le api hanno avuto diversi giorni per bottinare, approfittando di una fioritura di edera e inula molto lunga, abbondante e ancora in corso, in gran parte della regione.

Tuttavia, a una buona disponibilità di nettare non è corrisposta una buona produzione di cera, a causa delle temperature, soprattutto notturne non favorevoli alla costruzione dei favi.

È un peccato, perché la scorsa primavera non ha favorito la costruzione dei nidi e la pratica di collocare fogli cerei durante la fioritura dell’edera è da anni adottata da molte aziende per far “sfogare le api” e produrre telaini di scorte di edera.

Dato che il miele di edera tende a cristallizzare, la sua produzione e successiva estrazione risultano piuttosto difficili la pratica di far costruire il favo di cera in questo frangente può essere quindi una buona idea.

Il flusso di nettare, pur non particolarmente esplosivo, è stato costante, permettendo a molte colonie di intasare i nidi con miele cristallizzato, lasciando però poco spazio alle regine per covare.

Purtroppo, abbiamo ricevuto segnalazioni da alcuni soci riguardo colonie ben fornite di scorte, ma con un numero di api inferiore alla norma.

Identificare una sola causa per questo fenomeno è complesso, ma la varroa resta come sempre il principale indiziato.

Una famiglia sana non ha particolari difficoltà a gestire tali condizioni di abbondanza di miele di edera: progressivamente libera lo spazio nei telaini centrali e amplia la superficie di covata, finché le temperature restano miti. 

Diversa è la situazione per una colonia con un alto livello di infestazione da varroa o numericamente debole: in questi casi, la colonia non sarà in grado di raccogliere o gestire il miele di edera, riducendosi ulteriormente in numero, con il rischio di non riuscire a superare l’inverno.

Operazioni in apiario
Alcune aziende hanno prodotto miele di edera fino alla prima settimana di ottobre, fermandosi solo a causa dell’aumento delle piogge.

Ricordiamo che il miele di edera cristallizza rapidamente e, per essere centrifugato, deve essere estratto ancora umido, spesso con un tasso di umidità superiore al 20%. In questo caso, per poter vendere il prodotto come miele, è necessario deumidificarlo rapidamente con appositi macchinari.

Le previsioni indicano un ritorno di temperature miti, che potrebbe rappresentare un’ottima occasione per fare un’ultima visita approfondita prima dell’inverno, valutando la presenza di scorte adeguate e la quantità di api sufficienti per svernare.

Potrebbe anche essere un buon momento per ingabbiare le regine qualora si intendesse effettuare un trattamento con Apibioxal, garantendo un blocco totale della covata, sempre più raro nel territorio toscano.

Tra le operazioni comuni del periodo rientrano la riunione delle famiglie orfane o deboli, se non presentano problemi sanitari, il nutrimento delle colonie e il restringimento con il diaframma.

Ottobre è anche l’ultima finestra utile per monitorare il livello di infestazione da varroa e intervenire con trattamenti tampone, qualora quelli estivi non siano stati efficaci. Identificare ora eventuali problemi nei trattamenti estivi è cruciale per evitare perdite di colonie nella prossima stagione, senza conoscerne la causa.

Conclusione
Lo stato delle colonie in vista dell’inverno presenta generalmente una discreta quantità di scorte, con una grande prevalenza di miele di edera, ma un numero di api inferiore alla media del periodo.

Il clima mite potrebbe permettere anche alle colonie più esigue o colpite da varroa di crescere di numero, ma questo potrebbe influire negativamente sulle scorte accumulate.

Per questo motivo, è importante non abbassare la guardia.

Tecnici in diretta mercoledì 16 ottobre – come prepararsi al meglio per l’invernamento e gettare le basi per la nuova stagione

Vi aspettiamo online mercoledì 16 ottobre alle 21:00 con Tecnici in diretta!

Invernamento: valutazione e interventi mirati sulle colonie
È essenziale valutare scorte, popolazione e stato sanitario delle colonie caso per caso, al fine di predisporle in modo adeguato per affrontare i mesi freddi.

Trattamenti invernali: tempi e modalità
Durante le ultime visite prima della pausa invernale è importante valutare l’infestazione da varroa e pianificare di conseguenza i trattamenti invernali per proteggere al meglio le colonie.

Velutina: aggiornamento e monitoraggio
La diffusione della Vespa velutina ha registrato un notevole incremento nell’ultimo anno. Facciamo il punto della situazione e analizziamo le azioni di monitoraggio e controllo da intraprendere.

Report gennaio 2024 – primavera in vista e inverno non pervenuto

Ci stiamo ormai tristemente abituando ad inverni che, dal punto di vista delle temperature, si fa fatica a definire tali.
L’abbassamento termico nella seconda settimana di gennaio, a dire il vero neanche troppo intenso, pare più un’eccezione che già sta lasciando il posto ad un innalzamento termico accompagnato da nubi e precipitazioni sparse.
Il freddo intenso del Nord Europa pare infatti traslare verso est lasciando poche tracce nel bacino del Mediterraneo.
Non siamo ai livelli del 2022, che sarà ricordato come l’anno più caldo per la Toscana, ma sicuramente il trend a cui stiamo andando incontro è alla (calda) luce del sole.
Tuttavia le stagioni non sono mai uguali e, sempre rispetto all’inverno 2022, è doveroso fare alcune precisazioni:

• Il 2022 è stato un inverno più caldo ma con un più diffuso numero di brinate, il 2023 è stato più freddo ma, al momento, non si sono registrati particolari crolli termici.
• In entrambi gli inverni abbiamo avuto molte giornate nuvolose ma sicuramente il numero di eventi piovosi è stato sensibilmente maggiore nell’inverno 2023. Ciò sta comportando un netto giovamento a molte specie vegetali, erica in particolare, fenomeno che non si era verificato nella stagione precedente.
• Lo scorso inverno le api sono state relativamente più “ferme” con blocchi di covata certamente non duraturi ma susseguiti a più riprese. Quest’anno al contrario i blocchi sono stati molto limitati con gran parte degli alveari di costa e media collina che non hanno praticamente mai arrestato la deposizione.
• Il 10 gennaio 2022 già stavamo assistendo ad una fioritura anticipata di rosmarino, prugnolo, mimosa, borragine, altre fioriture di campo e nocciolo; al momento non pare che la situazione per le piante sia così anticipata.
Scorte nel complesso ancora presenti ma consumi più alti degli scorsi anni, si ritiene quindi necessario un continuo monitoraggio per non far arrivare le colonie alla fame.

Operazioni da fare
A gennaio si cerca di compiere quelle mansioni che difficilmente abbiamo tempo di svolgere in piena stagione.
Effettuare i trattamenti antivarroa se ancora non si sono fatti. Ormai sono da sconsigliare presidi di sintesi caratterizzati da un periodo lungo di rilascio, ormai non c’è più tempo a principi attivi registrati a base di ossalico in assenza di covata.

  • Approfittare delle ore calde per valutare le scorte e lo stato delle famiglie ma senza recare eccessivo disturbo alle api. Eventualmente stringere e/o nutrire con candito.
  • Programmare le operazioni che normalmente non si ha il tempo di effettuare a primavera: preparare i telaini, pulizia di materiali di campo e del locale di smielatura, acquisti e vendita del miele.
  • Recuperare e elaborare le informazioni sulle performance delle colonie per poter scegliere le migliori da predisporre per riprodurre nella prossima stagione e le peggiori per avviare alla sostituzione.
  • Cercare nuovi apiari
  • Riposarsi il più possibile in vista della stagione imminente

Report dicembre 2023 – ancora poco inverno

Sebbene in questi ultimi giorni stiamo assistendo ad un incremento termico importante abbiamo avuto finalemnte un debole tentativo di inverno. Non era scontato poiché il mese di dicembre era iniziato, tanto per cambiare, con temperature massime mai registrate prima in questo mese; per fare un esempio ci sono stati 22° gradi a Poggibonsi.

Fortunatamente il caldo ha lasciato spazio prima a perturbazioni anche di carattere temporalesco, e successivamente a nebbie e leggieri piovaschi che sembrano destinati a permanere. Dai modelli meteo tutto fa presagire ad un lieve ritorno del freddo ma difficilmente ci saranno netti cali termici.

Nonostante il maltempo gli apicoltori stanno terminando i trattamenti acaricidi e segnalano un blocco di covata generalmente diffuso nelle colonie e scorte nel complesso sotto la media. Questa carenza di scorte è da ricondursi ad una seconda parte della stagione estiva arida ed un autunno che solo in alcune piccole zone ha fornito nettare di edera e inula. È forse anche per queste ragioni che stiamo raccogliendo numerose testimonianze su un elevata mortalità degli alveari anche sopra il 30%.

Oltre ai trattamenti acaricidi in questo periodo in apiario è comunque possibile controllare il peso delle arnie attraverso bilance da remoto o sollevando delicatamente le arnie per saggiarne il peso e valutare il livello di coibentazione senza che si crei un eccessivo ristagno di umidità.

Bisogna ridurre al massimo le ispezioni sollevando i telaini ma, se indispensabili, dobbiamo far attenzione a non far cadere le api, anche sul fondo dell’arnia, in questo periodo infatti difficilmente saranno in grado di risalire sui telaini e andranno incontro a morte certa.

Tecnici in diretta mercoledì 20 dicembre

Ci vediamo mercoledì 20 dicembre ore 21:00 su piattaforma Zoom con i Tecnici in Diretta 

Argomenti della serata:

  • Eventi, novità e scadenze
  • Stagione 2024 che clima sarà? andamenti meteo previsti, è già possibile impostare specifiche e adeguate strategie?
  • CRT UNAAPI vi raccontiamo le ultime novità dalla rete dei tecnici UNAAPI emerse nell’ultimo seminario “CRT”
  • Invernamento a che punto siamo con trattamenti, mortalità e scorte.

Se vuoi partecipare a dare un quadro territoriale più ampio e dettagliato puoi regalarci due minuti per compilare il questionario che trovi cliccando qui.

L’incontro è riservato ai soci che riceverranno una email con i link per accedere. 

Tecnici in diretta mercoledì 15 novembre

Ci vediamo mercoledì 15 novembre ore 21:00 su piattaforma Zoom con i Tecnici in Diretta

Argomenti della serata:

coibentazione: come mantenere al meglio le colonie durante la stagione fredda, quali modifiche apportare alle arnie, cosa serve davvero e quando vale la pena.
trattamenti con sublimatori: modelli, tecniche e attrezzature di supporto per un corretto trattamento invernale.

Se vuoi partecipare a dare un quadro territoriale più ampio e dettagliato puoi regalarci due minuti per compilare il questionario che trovi al seguente link.

L’incontro è riservato ai soci in regola con la quota associativa.

Incontri territoriali novembre

Ecco le date degli incontri territoriali di novembre con i nostri tecnici:

– Prato (PO): lunedì 6 novembre, ore 21:00 presso i locali della Parrocchia Galcetello, via 7 marzo, 35 (referente Paolo: 338 3095761)

– Terranuova Bracciolini (AR): lunedì 6 novembre, ore 21:00 presso W.I.P. – Work In Progress, Via Roma, 53 (referente Michele: 3911424227)

– Firenze (FI): giovedì 9 novembre, ore 21:00 presso il Circolo Ricreativo Silvano Corti, via Sant’Andrea a Rovezzano, 70 (referente Giovanni: 345 7142222)

Con i tecnici parleremo di:

  • andamento stagionale e operazioni del mese (invernamento e trattamenti invernali)
  • bilancio finale dell’annata produttiva
  • monitoraggio Vespa velutina
  • censimento 2023: chi ha delegato Arpat per la compilazione del censimento ufficiale di fine anno può consegnare il modello B compilato.

Gli incontri sono gratuiti, senza prenotazione e riservati ai soci Arpat. Rappresentano innanzitutto un’ulteriore occasione di condivisione fra i soci e i tecnici ARPAT, oltre al consueto appuntamento online su zoom con “Tecnici in diretta” (il terzo mercoledì di ogni mese).

Tecnici in diretta mercoledì 18 ottobre

Ci vediamo mercoledì 18 ottobre ore 21:00 su piattaforma Zoom con i Tecnici in Diretta

Argomenti della serata:

Invernamento: come valutare e intervenire sulle colonie caso per caso. Nonostante il perdurare del caldo è giunto il momento di preparare le colonie all’inverno. Cosa è importante guardare e prevedere in queste ultime visite in previsione della stagione fredda? Cosa posso fare per predisporle al meglio?

Trattamenti invernali: quando e come. In queste ultime visite prima dei blocchi è importante valutare l’infestazione di varroa soprattutto in casi dubbi. Quale metodo scegliere e quando effettuarlo.

Velutina: aggiornamento situazione e monitoraggio. Purtroppo la diffusione della velutina ha registrato un incremento notevole nell’ultimo anno. Facciamo il punto sulla diffusione e su come coordinarsi e collaborare per gestire il problema.

Se vuoi partecipare a dare un quadro territoriale più ampio e dettagliato puoi regalarci due minuti per compilare il questionario che trovi al seguente link:

L’incontro è riservato ai soci in regola con la quota associativa.

Incontri con i tecnici di ottobre: ecco le date

Vi ricordiamo che nel mese di ottobre è previsto l’incontro territoriale di Prato. L’incontro si svolgerà lunedì 2 ottobre, ore 21:00 presso i locali della Parrocchia Galcetello, via 7 marzo, 35 (referente Paolo: 338 3095761).

Vi anticipiamo che nel mese di novembre, oltre all’incontro di Prato, sono previsti anche gli incontri di Arezzo e Firenze, prossimamente vi comunicheremo il calendario aggiornato.

Gli incontri territoriali con i nostri tecnici sono gratuiti, senza prenotazione e riservati ai soci Arpat. 

Sarà innanzitutto un’ulteriore occasione di condivisione fra i soci e i tecnici ARPAT, oltre al consueto appuntamento online su zoom con “Tecnici in diretta” mercoledì 18 ottobre alle 21:00