Limitazione movimentazioni alveari Val di Chiana aretina

Nell’area tra Arezzo, Castiglion Fiorentino e il tracciato della A1 è stato confermato come ancora attivo il focolaiodella della patologia vegetale Colpo di Fuoco Batterico causato dal patogeno  (Erwinia amylovora).  

La Toscana è una zona indenne da questa patologia dunque è previsto che in tale situazione vengano predisposte misure per l’eradicazione come già avvenuto e comunicato nel 2022.

La delimitazione delle aree focolaio, viene predisposta dal servizio fitosanitario regionale cliccando qui troverete cartografia di dettaglio.

erwinia Colpo di Fuoco Batterico

Poiché le api sono un vettore di questa patologia è previsto che nel periodo di sviluppo della patologia, per ridurne la dispersione, si imponga il divieto di movimentazione degli alveari.

Le restrizioni riguardano l’atrea suddetta e prevedono che:

nel periodo compreso tra il giorno 15 marzo e il giorno 30 aprile è vietata la movimentazione degli alveari ubicati all’interno dell’area delimitata verso territori riconosciuti indenni (al momento tutta la Toscana).

E’ viceversa consentita la movimentazione degli alveari nel periodo dal primo di maggio al 30 di giugno, a condizione che, prima dello spostamento, sia adottata una delle seguenti misure di confinamento degli alveari:

• chiusura degli alveari per 48 ore, fino al momento della loro collocazione nella nuova postazione;

• chiusura degli alveari per 24 ore fino al momento della loro collocazione nella nuova postazione, preceduta da un trattamento a base di un farmaco veterinario autorizzato, contenente quale principio attivo l’acido ossalico.

Clicca qui per il regolamento completo: allecgato B, Piano di esìradicazione

Clicca qui per accedere al portale del servizio fitosanitario dove trovare i regolamenti aggiornati

(I regolamenti potrebbero essere soggetti a una revisioneed alcune correzioni nei prossimi mesi)

Molta varroa a primavera, perché è successo, che fare?

dsc 0637Ci arrivano segnalazioni da molti soci che visitando le api, hanno individuato presenza di varroa sulle api, virosi e segni di spopolamento riconducibili al parassita. Nonostante l’emergenza che stiamo vivendo cerchiamo di non abbassare la guardia sulla varroa e comprendere perché si è verificato ciò e che misure possiamo fare in merito.

Perché c’è tanta varroa?

Nuova legge regionale per l’apicoltura – cosa cambia?

normativaokokIl Consiglio Regionale della Toscana ha approvato il 1° Agosto la nuova legge per l’apicoltura toscana.

La manovra va a modificare la già esistente legge regionale 27 aprile 2009, n.21 (Norme per l’esercizio, la tutela e la valorizzazione dell’apicoltura) per semplificare e implementare le recenti novità in materia di apicoltura, introdotte a livello nazionale con l’adozione della anagrafe apistica nazionale (BDA).

Report fine settembre – edera, inula e calabroni

22171604 10155715934494556 1839156187 oLe precipitazioni di settembre hanno permesso alle piante in fioritura, in particolare inula ed edera, di fornire buoni quantitativi di nettare su gran parte della regione. Nonostante il considerevole flusso di nettare in alcune zone gli apicoltori non hanno messo il melario, questa scelta è da ricondursi a due fattori:
1)molti apiari venivano da una situazione di scorte carente, a causa del clima caldo arido dei mesi precedenti e pertanto non erano in numero adeguato per andare a melario e avevano prima di tutto necessità di immagazzinare nettare nel nido.
2)Il miele di edera tende a cristallizzare rapidamente nel melario prima di raggiungere il 18% di umidità,

Report fine giugno – ancora siccità, ma il castagno risolleva (un pò) il morale

castagnoSi confermo le medie produttive dell’acacia inferiori al melario con un miele molto macchiato da altre fioriture.
In seguito alla fioritura dell’acacia la seconda parte di stagione è caratterizzata dal persistere della siccità.
Queste condizioni avverse prolungate nel tempo e interrotte solamente da brevi precipitazioni nella prima decade di giugno, hanno allungato il tempo tra la fine dell’acacia e l’inizio di una successiva importazione. La mancanza di nettare successiva alla fioritura dell’acacia, che come ben sappiamo non è stata proficua, ha stressato non poco le famiglie nelle zone in quota e dove l’acacia non era stata raccolta.

Report fine ottobre

ape4Situazione fioriture
L’importazione di edera salvo rare piante tardive è terminata. L’edera, tipica fioritura autunnale, come molte specie che fioriscono in questo periodo fioriscprima in quota, poi progressivamente fino alla costa. Nelle zone vocate ha permesso alle api di importare buoni quantitativi di nettare nel nido lasciando i melari, salvo pochissime eccezioni, vuoti.

Report inizio ottobre

ape polline2Situazione fioriture
Dopo il castagno che finalmente sta guarendo dal cinipide ed è tornato a produrre nettare, le produzioni di miele hanno subito un drastico calo.
Le colture come girasole ed erba medica non sono state produttive; cultivar non nettarifere, aridità estiva e sfalci pre fioritura le ragioni da ricondurre alla mancata raccolta di nettare.

Nel mese di settembre le piante nettarifere, inula ed edera in particolare, hanno posticipato su tutto il territorio la fioritura; ciò è da ricondursi probabilmente all’aridità estiva che non ha favorito la schiusa dei boccioli. Il ritardo è stato meno accentuato in quota dove queste specie tendono a fiorire anticipatamente rispetto alla costa; tuttavia in ogni caso, questo ritardo della fioritura è stato accompagnato da un calo delle importazioni di nettare.