Report prima metà di giugno – come stanno le api al giro di boa stagionale

È arrivato il caldo estivo ma fortunatamente è stato accompagnato da una costante presenza di nubi che hanno smorzato le temperature massime che, in ogni caso, stanno raggiungendo i 32/33° sul grossetano e sulle zone interne della bassa toscana.
Questa presenza di perturbazioni ha favorito una certa instabilità con precipitazioni di breve durata distribuiti sulla regione in maniera molto eterogenea.
Il susseguirsi delle precipitazioni ha da un lato favorito parte della vegetazione e senza dubbio agevolerà le api in vista della stagione estiva, ma ha rappresentato anche un grosso ostacolo in questa prima parte di stagione nei momenti in cui le api avrebbero dovuto bottinare.

A livello nazionale si sta delineando uno scenario che vede nette differenze pluviometriche tra le regioni settentrionali che continueranno ad accumulare pioggia e quelle meridionali che devono affrontare il problema dell’aridità, la nostra speranza è che al centro la Toscana si trovi in una situazione intermedia.

Ad oggi, con le temperature notturne in risalita e le tante fioriture in corso (rovo, meliloto, trifogli, tiglio, ailanto), le colonie stanno finalmente facendo registrare incrementi di peso. Purtroppo il bilancio ad oggi risulta negativo (per approfondire in merito poi trovare più informazioni qui), ma il tiglio sta fornendo un buon apporto nettarifero e la fioritura del castagno è in partenza in bassa quota e pare ben agevolata dalle trascorse precipitazioni.

I presupposti per avere disponibilità di nettare non mancheranno; sarà però complesso andare a produrre monoflora con questi presupposti.

Se la vegetazione appare in salute lo stesso non si può dire per le nostre api; l’impossibilità di raccogliere nettare di acacia, e l’assenza di fonti nettarifere tra acacia e le fioriture estive hanno messo in seria difficolta molti apiari.

Molte aziende hanno dovuto nutrire in un periodo in cui normalmente si produce miele e spesso ci siamo dovuti confrontare con stress delle colonie dovute ad approvvigionamenti alimentari intermittenti.

Queste situazioni di stress hanno limitato il fenomeno della sciamatura ma al contempo stanno rendendo le nostre colonie più vulnerabili a malattie della covata.

La sempre presente varroa inoltre pare stia facendo registrare dai primi monitoraggi, livelli di infestazioni nettamente sopra media. A tal proposito invitiamo i soci ad aderire alla campagna di monitoraggio del livello di infestazione di varroa e a non farsi trovare impreparati in vista dei trattamenti estivi che difficilmente potranno essere posticipati.

Conclusioni
Si chiude una prima parte di stagione molto complessa e indubbiamente negativa in cui le frequenti precipitazioni, il vento e le basse temperature notturne non hanno permesso alle api di accumulare scorte. Al momento la situazione pare stia migliorando ma non è detto che le colonie, in gran parte debilitate, possano arrivare a raccogliere buoni quantitativi di nettare in queste ultime settimane disponibili per il raccolto.

Annata totalmente fallimentare per l’acacia toscana (e italiana)

Dopo un 2022 che dal punto di vista delle rese produttive dell’acacia si era rilevato tutt’altro che negativo il 2023 non si è purtroppo ripetuto.

Se nella scorsa stagione avevamo avuto un inanellarsi di condizioni favorevoli: temperature miti anche notturne, assenza di precipitazioni, umidità atmosferica e temperature non eccessive, lo stesso non possiamo dire quest’anno dove ogni episodio sfavorevole si è verificato.

Dopo il calo termico del 6 aprile abbiamo infatti assistito ad un maggio e un inizio giugno altamente piovosi che hanno lasciato poco spazio alla bottinatura e soprattutto hanno favorito la caduta dei fiori di robinia già compromessi dal freddo di inizio primavera.

Le zone più produttive sono al momento piccoli areali di pianura dove la robinia è sfuggita alla morsa del freddo ed è fiorita prima del sopraggiungere delle precipitazioni. Anche in queste zone tuttavia non siamo arrivati a produrre sopra il mezzo melario.

Nelle zone collinari si è prodotto qualcosa nella prima decade di maggio quando le precipitazioni hanno dato una leggera tregua e le acacie erano in fiore ma le rese non raggiungono i 3-4kg a colonia con un miele “macchiato” da altre fioriture.

In quota le rese non sono migliori a causa del maltempo e del freddo che hanno debilitato le colonie ed ha scoraggiato gli apicoltori nel togliere il poco miele che era rimasto nei melari dopo le precipitazioni. Non mancano infine areali vocati alla produzione di questo miele che non solo non sono stati produttivi, ma hanno costretto gli apicoltori a continui interventi di nutrizione di soccorso per non far morire le api di fame.

Stimare delle rese a livello regionale non è quindi facile ed è inoltre prematuro (molte aziende stanno smielando il poco miele prodotto in questi giorni), ma possiamo senza dubbio affermare che siamo di fronte ad un’annata totalmente negativa per questa tipologia di miele sia, come detto, dal punto di vista produttivo sia sotto l’aspetto della purezza in quanto spesso accompagnato da altri nettari provenienti da altre fioriture contemporanee.

In Italia le produzioni di acacia non sono state migliori per le stesse ragioni osservate in Toscana: l’andamento meteoclimatico è stato tutto sommato uniforme in tutta la penisola con fenomeni temporaleschi anche molto violenti che hanno praticamente azzerato le rese produttive.

Potete approfondire la situazione produttiva italiana visitando il sito dell’Osservatorio Nazionale Miele.

Partecipa al concorso mieli “Dolce Vernio”!

dolcevernio17Il Comune di Vernio, l’Assessorato al Turismo, con la collaborazione di ARPAT istituisce il premio “Dolce Vernio” da assegnare il giorno 8 ottobre ai migliori mieli tipici di produzione regionale della Regione Toscana partecipanti a detto concorso.

Il premio ha gli scopi di incentivare la produzione di qualità, promuovere il consumo presso il grande pubblico e di diffondere la cultura del miele locale tipico.

Al fine di raggiungere tali scopi, ai migliori mieli saranno assegnati premi e attestati di qualità.

Report fine aprile – alcune speranze di acacia in Toscana tra vento, freddo e piogge

robiniaMeteo e fioriture
L’acacia in pianura sotto i 200 metri e in città è ormai sfiorita e le rese sono vicine allo zero. Il freddo tra il 18 e il 25 aprile e il vento nei giorni successivi ha dato il colpo di grazia ai fiori già sbocciati in queste zone. Al momento le api stanno raccogliendo i fiori tra i 300 e i 500 metri, in queste zone, dove non vi sono state gelate, si parla di mezzo melario in aumento se per il ponte del primo maggio non si verificheranno piogge o venti forti. In ogni caso non pare che le rese siano destinate ad aumentare sensibilmente; la fine fioritura in collina secondo Iphen è prevista per la prossima settimana.

Report metà aprile – ritorno del gelo, acacia toscana perduta?

aca gelata 1Meteo e situazione fioriture
Netto crollo delle temperature dal 18 aprile accompagnate da brevi precipitazioni violente e all’ormai immancabile vento dai quadranti nord occinentali.
Questo ritorno dell’inverno ha colpito le piante di acacia ormai fiorite o in procinto di farlo grazie al caldo anamalo della prima metà di aprile.
La situazione meteo prevede un miglioramento per il ponte del 25 aprile ma un successivo peggioramento dovuto da una nuova irruzione artica porterà un ritorno di freddo e precipitazioni sparse.
L’acacia è al momento fiorita in pianura e nelle città e salvo alcune eccezioni, l’importazione è ferma e il perdurare delle basse temperature fino a sabato 22 aprile rende molto difficile la raccolta di nettare in queste zone.

Report aprile – alle porte dell’acacia

Situazione fioriture
melario16Dopo un inizio marzo, caratterizzato da temperature anche sotto i 10 gradi, il termometro è tornato a salire continuano a mancare le precipitazioni.
Le isole e le zone costiere pagano già caro per questa siccità che ormai si protrae dall’autunno. In queste zone le fioriture primaverili sono povere di nettare e se la stagione si manterrà con queste premesse sarà molto complesso accudire le famiglie. In collina la situazione è nettamente migliore, qualche pioggia c’è stata e, grazie all’alternanza di un clima caldo umido sono molte le fioriture da cui le api hanno potuto attingere: ciliegio in particolare.

Report metà maggio – avanti così!

Situazione fioriture

quarto melarioAcacia: il bel tempo ha risparmiato l’acacia che in collina sta dando tanto; siamo nel pieno della fioritura sui 500 metri mentre il flusso nettarifero è nettamente in calo, ma sempre presente, nelle zone più basse. Le avverse condizioni meteo, prima col freddo di inizio aprile poi con le precipitazioni, sembrano

Report inizio maggio 2014

ape papaveroSituazione fioriture

L’acacia ha sofferto il periodo prolungato di maltempo tuttavia sopra i 250 metri sul livello del mare ha danneggiato solo una parte delle fioriture. Nonostante ciò le importazioni, in questi giorni di bel tempo, sono tutt’altro che abbondanti.

Iphen – acacia si parte!

gopr0263Nuova carta fenologica e previsionale realizzata da Iphen per la Robinia pseudoacacia