Cari soci, con enorme tristezza comunichiamo la scomparsa di un amico, di una persona che ricorderò, anzi ricorderemo, sempre con immenso affetto, stima e gratitudine: Andrea Terreni.
Andrea è stato per anni protagonista della vita Associativa del mondo apistico, agricolo, regionale e nazionale: Vicepresidente Unaapi, Presidente Cia Prato, Presidente della cooperativa Apitoscana e soprattutto il Presidente di Arpat. Andrea aveva delle idee, dei valori e si è sempre battuto per quelli.
Credeva nella cooperazione, nell’ associazionismo, nei giovani, negli agricoltori, nei prodotti del territorio e lo ha sempre dimostrato! Dobbiamo ad Andrea la crescita della nostra Associazione, la crescita di molti giovani apicoltori, la crescita di molte aziende, la crescita dell’Apiario Toscano, espressione che usava spesso.
Mi ricorderò sempre con quanto impegno e abilità Andrea si è battuto per veder riconosciuto il giusto ruolo alle api e agli apicoltori; se oggi siamo interlocutori riconosciuti dalle istituzioni lo dobbiamo in gran parte al “Terreni”.
In questo momento di dolore, con le lacrime agli occhi ma con quella gioia con cui si ricordano i momenti significativi della vita rivivo il viaggio a Montpellier in occasione di Apimondia 2009, ripenso alla stazione di fecondazione dell’Isola di Capraia del Progetto Ligustica, alle manifestazioni sotto il Ministero dell’Agricoltura a Roma e in Piazza dei Ciompi a Firenze per dire NO ai Neonicotinoidi (Andrea sempre con il megafono in mano!), rivivo i tanti convegni Arpat che Andrea ha saputo animare e i tanti Progetti che lui ha ideato.
Mi piace ricordare Andrea a lavorare, discutere, ridere, scherzare, progettare, costruire, insieme a Vanni Floris, Francesco Panella, Paolo Faccioli, Stefano Valleri, Giuseppe Baldazzi, Franca Franzoni e moltissimi altri.
Mi piace ricordarlo tra gli apicoltori che hanno avuto la fortuna di conoscere l’apicoltore, l’amico, il compagno, l’anarchico Andrea. Nel ricordo di un babbo eccezionale, un abbraccio forte va ai figli Emiliano, Tommaso e Vanni.
Grazie ANDREA
Duccio