velutina01

Proprio per le sue caratteristiche morfologiche un occhio inesperto può confonderla con specie vicine indigene appartenenti alla famiglia delle vespidae: Vespa crabro, Vespula spp., Dolichovespula spp., Polistes spp.
La Vespa velutina è lunga dai 19 ai 29 mm con un’apertura alare tra i 37 e i 49 mm.

Antenne: sono di colore nero sulla parte superiore mentre nella parte inferiore tendono al bruno
Capo: la parte frontale di colore giallo arancio mentre la parte superiore, visibile se si guarda il calabrone dall’alto è di colore nero.
Torace: riprende il colore nero o molto scuro della parte superiore del capo.
Zampe: primo tratto delle zampe scuro, gli ultimi 5 tarsi (la parte finale degli arti divisi in piccole sezioni) sono di colore giallo
Addome: primi tre tergidi addominali sono di colore bruno scuro con il margine posteriore di colore giallo giallo-rossastro. Il quarto tergite è quasi interamente di colore giallo con all’interno un triangolino nero. La parte terminale dell’addome è di colore bruno rossastro.

Per queste caratteristiche, in particolare la sua colorazione, un occhio esperto può facilmente distinguere la V. velutina anche in volo

Differenze tra sessi (simili a V. crabro): solo femmine soo dotate di pungiglione, parte terminale addome, lunghezza antenne
Differenze tra caste meno evidenti: non differenze nel pattern di colorazione, differenze
dimensionali ma altamente variabile e grande sovrapposizione (Perrard et al. 2012)

Non confondere con…

La Vespa velutina ha caratteristiche morfologiche uniche che rendono il suo riconoscimento immediato se si conoscono le differenze tra i vari vespidae.
Sicuramente le somiglianze più spiccate sono con il calabrone giallo Vespa crabro.
Vespa cabro ha:
• dimensioni maggiori
• testa torace e zampe tendono al bruno rossastro.
• addome con solo i primi due tergiti scuri, mentre i restanti sono di colore giallo con macchie scure.
• zampe sono interamente di colore scuro e non di 2 colori
• le antenne sono di colore bruno rossiccio.

velutina03

Morfologia nidi

I nidi sono costruiti con cellulosa impastata alla loro saliva e si differenziano in:
nidi primari, osservabili a fine inverno – inizio primavera, sono di piccole dimensioni e abitati dalla sola regina o da pochi individui. Data la loro forma ridotta passano facilmente inosservati e possono trovarsi in zone riparate anche in contesti urbani (tettoie, serre, case). Possono essere distinti dai nidi del calabrone nostrano dal foro di ingresso piccolo molto diverso dal classico nido concavo “aperto” con le cellette in mostra del nostro calabrone. I nidi secondari, che si iniziano a vedere in estate sono nettamente più grandi e popolati e possono arrivare a contenere fino a 6000 esemplari. Questi nidi sono comunemente costruite sugli alberi ad altezze superiori a 5 metri; non mancano tuttavia nidi trovati nidi in prossimità del suolo ed in aree urbane.

velutina07
velutina10