Il fatto si è verificato a San Rossore (PI) zona dove in passato già si erano verificati svariati furti e diversi apicoltori hanno subito delle minacce.
L’episodio è stato denunciato alle autorità competenti e, sebbene sia presto per fare delle ipotesi, è difficile pensare ad un responsabile diverso da un “apicoltore” (il virgolettato è d’obbligo!). L’entità del danno e la meticolosità con cui è stato compiuto non sono infatti riconducibili ad una semplice bravata ma pare più un vile atto intimidatorio nei confronti di un collega.
Sappiamo quanto il furto e il danneggiamento di materiale apistico siano azioni criminali gravemente dannose per un’azienda: al valore del bene si aggiunge la mancata produzione, non ultimo, in questo caso la morte delle api (40 alveari sono già morti).
Arpat da anni si impegna nell’identificazione dei migliori sistemi di antifurto per la messa in sicurezza degli apiari e promuove, insieme alle associazioni apistiche toscane, con l’attiva collaborazione dei preposti uffici regionali, momenti di incontro tra apicoltori e forze dell’ordine.
Ancora una volta invitiamo a segnalarci il furto per avere dati più precisi sulle aree più a rischio e a denunciare l’accaduto presso il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri.