Negli ultimi giorni, volantini, poster e cartelli informativi della catena di grande distribuzione Unicoop Firenze pubblicizzava un miele di acacia invasettato da una nota azienda toscana al prezzo scontato del 40%, pari a 7,55 € al chilogrammo.
Il prezzo del vasetto così basso, impensabile per un’azienda apistica in queste annate difficili, è dovuto al fatto che il miele in questione, come riportato in etichetta, è composto da una miscela di mieli non solo italiani ma anche di origine estera.
Le miscele di mieli italiani e stranieri sono legali e vendibili sul mercato, purché la provenienza sia chiaramente indicata in etichetta.
Il problema, in questo caso, è sorto perché sui materiali informativi distribuiti dalla catena di supermercati, la foto del vasetto con la provenienza del miele non in vista, veniva accompagnata dalla scritta “prodotto in Toscana”, fornendo così ai consumatori un’informazione fuorviante.
Far passare una miscela di miele estero e italiano per miele toscano, a un prezzo estremamente concorrenziale, danneggia l’apicoltura regionale, già messa a dura prova dalle ultime annate produttive particolarmente difficili. Per queste ragioni, a seguito delle segnalazioni di molti soci, Arpat si è attivata, ottenendo la rimozione del materiale pubblicitario ingannevole.
Ringraziamo il Vicepresidente della Regione Toscana e Assessore all’ Agricoltura Stefania Saccardi per l’aiuto.
Vogliamo anche sottolineare che dal confronto con i referenti di UniCoop Firenze è emersa la volontà di incontrare i rappresentanti della nostra associazione per sviluppare attività e iniziative che possano sostenere il prodotto italiano/ toscano.
Si tratta di un piccolo risultato che, pur non cambiando il complesso scenario attuale in cui si trova il settore apistico toscano e italiano, dimostra come gli apicoltori, attraverso i loro rappresentanti, possano ancora oggi far sentire la propria voce.