Il 2022 è stato probabilmente l’anno più caldo si sempre per la Toscana con ben 10 mesi con caldo anomalo (fanno eccezione marzo e aprile) e con picchi estremi in giugno, luglio e ottobre.
Perfettamente in linea con l’anno passato il 2023 si apre con caldo anomalo e clima primaverile con picchi di temperature record, su tutta Europa, dovute all’ormai ricorrente corrente di rimonta subtropicale.
Difficile pensare che il nuovo anno offra scenari particolarmente diversi, quel che è probabilmente certo dalle prime rilevazioni è la permanenza di temperature sopra medie unite a precipitazioni modeste almeno per i prossimi 2 mesi.
Con tali temperature e grazie anche alle precipitazioni che finalmente hanno bagnato la regione ad inizio dicembre, è facilmente auspicabile un’uscita dall’inverno di molte specie vegetali con conseguente fioritura anticipata. Stiamo già constatando tale fenomeno con rosmarino, prugnolo, mimosa, borragine e altre fioriture di campo, il nocciolo in area collinare non sembra così avanti ma la situazione potrebbe cambiare in poco tempo.
Se da un lato le piante sembrano correre non possiamo dire, per fortuna, lo stesso per le api che al momento, probabilmente ancora per poco se le condizioni climatiche rimarranno tali, sembrano almeno in collina e in quota ancora in situazioni di blocco o semi blocco.
Probabilmente il fotoperiodo, con ore di luce in incremento ma ancora limitante, non stimola la deposizione da parte delle api nonostante il perdurare del caldo; ciò è un bene poiché appena le regine inizieranno a deporre in maniere consistenze le scorte invernale inizieranno a calare sensibilmente.
Siamo probabilmente all’ultima finestra utile per trattare ed intervenire con una presenza di covata non estesa; invitiamo quindi chi non l’avesse fatto ad intervenire con i trattamenti antivarroa prima che la situazione sia irrecuperabile.
Operazioni da fare
– Effettuare i trattamenti antivarroa se ancora non si sono fatti. Ormai sono da sconsigliare presidi di sintesi caratterizzati da un periodo lungo di rilascio, ormai non c’è più tempo a principi attivi registrati a base di ossalico in assenza di covata.
– Approfittare delle ore calde per valutare le scorte e lo stato delle famiglie ma senza recare eccessivo disturbo alle api. Eventualmente stringere e/o nutrire con candito.
– Programmare le operazioni che normalmente non abbiamo il tempo di effettuare a primavera: preparare i telaini, pulizia di materiali di campo e del locale di smielatura, acquisti e vendita del miele.
– Recuperare e elaborare le informazioni sulle performance delle colonie per poter scegliere le migliori da predisporre per riprodurre nella prossima stagione e le peggiori per avviare alla sostituzione.
– Cercare nuovi apiari
– Riposarsi il più possibile