Siamo a giugno e già dai primi mesi dell’anno stiamo avendo segnalazioni da parte dei soci di infestazioni di varroa superiori al normale. Questa situazione probabilmente è legata al passato inverno estremamente mite che ha permesso la sopravvivenza anche di colonie molto infestate che normalmente muoiono senza traghettare la varroa nella nuova stagione.
A giugno è strategico monitorare l’infestazione della varroa per organizzare le prossime tappe dell’allevamento delle api nella maniera migliore: potremo individuare quali apiari spostare, quali togliere dalla produzione e decidere la tempistica e il tipo di trattamenti da effettuare.
Di seguito pubblichiamo unnostro video su come monitorare la varroa.
Sapendo quale sia il carico di varroa nei diversi apiari o apiario singolo si potrà valutare quando si renderà necessario effettuare il trattamento.
Potremo sapere se un apiario potrà rimanere in produzione fino alle melate estive, oppure dovremo trattare prima, e potremo scegliere in maniera razionale da quali apiari cominciare con i primi trattamenti.
Questo monitoraggio è molto utile per l’azienda per i motivi suddetti e, se fatto entro giugno, ci permette di valutare l’efficacia dei trattamenti invernali, che lasciano ancora una impronta importante sull’infestazione attuale al netto della pur presente reinfestazione.
Per comprendere a quali soglie far riferimento possiamo riassumere col fatto che la soglia epidemica del virus delle ali deformi, oltre la quale inizia ad esserci un danno per la famiglia, è attorno alle 5 varroe/100 api (Sumpter e Martin, 2004). A questa soglia d’infestazione di varroa il virus aumenta la replicazione e velocemente danneggia la famiglia.
Poiché non è normalmente possibile campionare tutti gli alveari di un apiario, un buon compromesso è adottare una soglia di intervento basata sulla media di apiario stimata su almeno 8 alveari, numero che risulta sufficientemente significativo.
È opportuno trattare al massimo entro un mese quando la media di apiario raggiunge il 2% (R. Oliver, com. pers.). Con valori del 5% è necessario un trattamento immediato sacrificando eventuali produzioni per limitare i danni agli alveari e in ogni caso potremo avere comunque risultati incerti. Inoltre una considerazione andrà fatta anche sulla velocità acaricida del presidio e tecnica di trattamento impiegati; tanto più il trattamento agirà lentamente tanto più dovremo anticipare i tempi d’intervento.
Questi monitoraggi e i risultati ottenuti sono utili per l’azienda in primis ma la loro condivisione permette di comprendere meglio in modo più preciso e significativo se un trattamento o una tecnica di contrasto alla varroa risultano migliori di altri, quindi più dati ci sono più la valutazione del trattamento sarà corretta.
Come negli ultimi anni supportiamo il progetto di monitoraggio della varroa foretica portato avanti dal CRT Centro tecnico di riferimento per l’apicoltura-Patologie apistiche.
I dati richiesti per la finestra di giugno sono tutti quelli riguardanti monitoraggi effettuati durante tutto il mese di giugno, in apiari che permettano campionare da un minimo di 8 alveari ad un massimo di 10.
Per chiunque volesse collaborare al monitoraggio in collaborazione col CRT può effettuare i monitoraggi e condividere i risultati su uno specifico portale che aprirà per la compilazione e registrazione dei dati nella seconda metà di giugno.
Provvederemo a comunicarvi il link nel momento dell’apertura.
Per chi volesse collaborare condividendo propri dati di infestazione ma non riesce o vuole a registrarsi può contattarci per mail a info@arpat.info, inviando i dati che provvederemo noi ad inserire. Al prossimo incontro di tecnici in diretta di mercoledì 19 giugno vi comunicheremo gli ultimi aggiornamenti sui risultati dei monitoraggi 2023 su quali trattamenti sono risultati più efficaci e quali meno.
Giovanni Cecchi