Nelle scorse settimane alcuni dei nostri soci hanno preso parte a un corso teorico-pratico sulla pappa reale.
La prima parte dell’iniziativa, svoltosi on line, ha visto come relatrice Maria José Pastor, apicoltrice professionista in Lunigiana specializzata nella produzione di pappa reale e associata COPAIT.
Dopo un inizio aziendale dedicato alla produzione del miele, negli anni l’azienda si è focalizzata principalmente nella produzione di pappa, arrivando a produrne annualmente circa novanta chili, con un lavoro che coinvolge una piccola squadra composta dai titolari e da due/tre dipendenti, che si occupano dei numerosissimi traslarvi e della loro gestione.

Le migliaia di celle produttive vengono allevate da api selezionate per lo scopo, preparate e lavorate in una rotazione spalmata su tre turni settimanali, così da lasciare un po’ di tempo al riposo; mensilmente vengono eseguiti tredici innesti di larve con i rispettivi giorni di aspirazione della pappa reale.

Per avere le larve pronte al giusto stadio di crescita (tre giorni dalla schiusa dell’uovo), utilizzano una gabbia da talaio DB nella quale viene introdotto un favo vuoto con la regina deponente, in tal modo, trascorso il tempo necessario, si ha la certezza di avere larve dell’età giusta senza doverle andare a cercare in tutto il nido, con un gran risparmio di tempo.
L’aspirazione è fatta con una pompa del vuoto e il prodotto filtrato con un filtro specifico per pappa.

Visti i grandi quantitativi, il prodotto viene venduto alla grande distribuzione, garantendone il conferimento completo.

Come spesso accade, oltre ad aver descritto e spiegato i passaggi necessari per comprendere il processo di produzione di questo importante settore dell’apicoltura, ciò che è stato condiviso con i partecipanti va oltre la mera tecnica, e si addentra in esperienze fatte, migliorate, completamente rivoluzionate o confermate.

Infatti oltre ad aver raccontato il proprio modo di lavorare, Maria ha voluto soffermarsi più e più volte sulle cose che nel trascorso aziendale si sono rivelate inefficaci e su quali modifiche sono state apportate, così da far capire agli uditori quali strade è meglio percorrere e quali, vista la lunga esperienza, si sconsiglia di intraprendere.

 

A questa parte teorica si è aggiunta l’esperienza in campo con Francesco De Leo, produttore di miele e pappa reale nella Val di Merse.

Francesco lavora con la moglie in un parco di circa duecento famiglie a miele e una decina di cassettini per i traslarvi gestiti in verticale ai quali si aggiungono due o tre cassoni orizzontali, lascito affettivo che non vuole mettere da parte. La sua produzione è di pochi chili l’anno, vista anche la decisione di impiegare poco materiale e un minor tempo a questa pratica. Infatti il sistema viene adattato anche alla eventuale produzione di miele, oltre che alle fasi stagionali, arrivando a produrre pappa reale nei melarietti quasi come aggiunta.

La filosofia aziendale consiste nello sfruttare le famiglie migliori dopo averle provate per un breve periodo, ma senza puntare esclusivamente su questa produzione, quasi come a dire “lo so fare, non mi prende troppo impegno in più, perché non farlo?”.

Nella ennesima giornata di poco sole misto a pioggia della stagione, i corsisti hanno avuto modo di comprendere la metodica di lavoro dell’azienda e di provare a mettere in pratica il traslarvo nel piccolo e molto ben organizzato laboratorio. 

Il pomeriggio è stato dedicato alle domande ed ai segreti e trucchi del mestiere ma che vista la facilità con cui venivano esposti, tanto segreti non volevano poi essere.

Luca Baldini