Il territorio toscano è interessato dalla colonizzazione del calabrone asiatico V. velutina, che si sta espandendo dalle province nord della Toscana, dove le densità sono già importanti, tali da danneggiare l’apicoltura e incidere negativamente anche sulla biodiversità dell’entomofauna. Conoscerne la distribuzione tempestivamente è importante per rallentare l’invasione e ridurne la presenza (Puoi trovare qui la distribuzione aggiornata della specie).
I nidi secondari caratteristici e inequivocabilmente attribuibili a questa specie sono più facilmente identificabili nel periodo invernale poiché normalmente vengono costruiti in alto sulle cime degli alberi a decine di metri d’altezza, celati spesso completamente dalle foglie che li rendono visibili solo dopo la loro caduta nel periodo autunno invernale.

Nel caso tu veda un nido segnalalo prontamente mail info@arpat.info e telefono 0556533039.

Altro momento fondamentale sarà la primavera quando potrai trovare i nidi primari. Nidi questa volta piccoli, delle dimensioni di un’arancia, posizionati in luoghi protetti e più accessibili come cataste di legna, capanni e tettoie. In questi stessi ambienti sono rinvenibili anche i nidi del calabrone autoctono Vespa crabro ma da questi non sono distinguibili in assenza dell’insetto. Quindi, in questo caso, è importante non distruggere il nido se non dopo aver atteso l’adulto e averlo eliminato.
Distruggere il nido senza adulto non permette di sapere a che specie appartenga e non danneggia lo sviluppo del nido ma lo rallenta solo di qualche giorno o settimana, perdendo l’informazione e il possibile risultato.