Quando le giornate iniziano ad allungare, la regina riprende e incrementa la deposizione, iniziamo tutti a pensare alla Ripartenza. Ci lasciamo alle spalle un 2022 che, seppur a livello produttivo è stato migliore del 2021 (ci voleva poco!), ha portato molte incertezze e preoccupazioni. Cambiamenti climatici, aumento dei costi di produzione, difficoltà e incertezza di mercato sono problematiche quanto mai attuali che dovremo continuare a seguire con estrema attenzione. A tal proposito penso che abbia offerto molti spunti di riflessione e idee su possibili strategie future la tavola rotonda sul mercato del miele organizzata durante il nostro convegno di fine anno alla quale hanno partecipato importanti operatori del settore (Conapi, Apicoltura Dottor Pescia, Apicoltura Casentinese e Il pungiglione).


Il mercato del miele risente sicuramente della crisi economica che stiamo vivendo ma, dai dati presentati, meno di altri prodotti. Rimane fondamentale continuare a promuovere il nostro prodotto, ricordo a tutti che Arpat è da sempre impegnata in attività informativa/promozionale sul mondo delle api e dei prodotti dell’alveare nelle scuole, in eventi e manifestazioni pubbliche; i nostri tecnici sono parte attiva nel bel Progetto di Unaapi Lezioni di Miele (www.lezionidimiele.it). Io penso che tale attività andrà incrementata, adattata, aggiornata e magari, sfruttando le nuove tecnologie, potremo favorire l’incontro tra produttori e consumatori creando una vetrina per i “nostri” apicoltori e le loro produzioni. Interessanti sono state anche le riflessioni sulla normativa relativa all’ etichettatura; se da un lato sembra difficile poter aggiungere in etichetta ulteriori informazioni (ad esempio % dei mieli che concorrono a comporre le miscele) importante è lavorare perché quanto previsto dalla normativa sia reso più chiaro ma soprattutto è fondamentale “educare” il consumatore a leggere l’etichetta. Un consumatore, sensibilizzato sull’importanza delle api e del ruolo degli apicoltori, una volta informato sulle qualità del miele, deve anche sapere dove può trovare il miele del territorio e come identificarlo soprattutto quando si trova davanti ad uno scaffale dove la scelta può essere varia e l’etichetta ingannevole benché a “norma” di legge.

Seppur difficile da quantificare, è stata opinione condivisa dai partecipanti alla tavola rotonda, che la vendita diretta da parte degli apicoltori costituisce un importante quota di mercato. Penso che questo tipo di vendita possa essere un nostro punto di forza se viene fatta nel rispetto delle regole ma che diventi una criticità quando le norme di produzione, tracciabilità, etichettatura e fiscali non siano rispettate: purtroppo è ancora molto frequente vedere in mercati, in negozi alimentari, in internet miele venduto irregolarmente e spesso a prezzi ridicoli.

Nel 2023 ci aspettano importanti “sfide”

Per la prima volta, come sapete, all’interno della Pac, grazie all’impegno di Unaapi, è presente una misura agro-climatico-ambientale (Aca 18 – Impegni per l’apicoltura) che consentirà di attivare un aiuto alle aziende apistiche. Sarà nostro compito strutturare correttamente l’Aca-18 e per questo sarà fondamentale il confronto con la Regione Toscana. Io sono ottimista perché grazie al dialogo continuo che portiamo avanti da molti anni i referenti regionali conoscono le peculiarità del nostro settore e l’importanza che riveste per l’ambiente, per il mantenimento della biodiversità e per tutta l’agricoltura come ha testimoniato, al nostro convegno, l’intervento del Dottor Gennaro Giliberti. A breve dovrebbero terminare le istruttorie e i controlli relativi alla calamità “gelate 2021” e essere erogati i sostegni alle aziende. Sono usciti i bandi del reg. Ue 2021/2115 (ex Reg Ue 1308) che potranno consentire alle aziende di acquistare attrezzature apistiche e per i laboratori di smielatura con un sostegno pari al 60% della spesa. Sarà possibile richiedere un contributo anche per l’acquisti di materiale vivo, sciami e api regine. Sicuramente è un momento difficile ma sono convinto che sapremo gestire, aldilà degli “aiuti”, le nuove difficoltà. Saremo inoltre capaci di pensare ad una gestione degli alveari che ci aiuti ad affrontare i cambiamenti climatici e gli aumentati dei costi di produzione.

arpat toscana apicoltura 2023

Con un timido ottimismo auguro a tutti un Buon 2023!