Partito il progetto triennale regionale di monitoraggio della Vespa velutina che vede coinvolta una rete di circa 100 postazioni di osservazione gestite dai soci dell’Arpat.
In ogni postazione è stata installata almeno una trappola attrattiva con birra utile a verificare la presenza del calabrone dalle zampe gialle.
E’ di poche settimane fa il ritrovamento di operaie di Vespa velutina in caccia nella zona di Bargino (San Casciano Val di Pesa) che grazie alla rete di monitoraggio è stato prontamente segnalato.
Grazie all’impegno dei soci che hanno dato disponibilità a partecipare, la rete intende quindi garantire un monitoraggio efficace e capillare, per riscontrare eventuali focolai lontano dal fronte d’invasione e la dinamica di popolazione della Vespa nelle aree già invase.
Per la gestione operativa della rete sono stati creati due gruppi Whatsapp (riservati rispettivamente ai soci che gestiscono postazioni nella provincia di Firenze e Prato e ai soci che gestiscono postazioni nelle restanti province).
I gruppi hanno lo scopo di gestire efficacemente la rete, di ricordare ai partecipanti il controllo e lo svuotamento periodico delle trappole, e di condividere i moduli Google tramite i quali segnalare ad Arpat i risultati, nelle finestre stabilite dal progetto (presenza/assenza di calabroni, numero di individui catturati, altre informazioni utili).
I risultati del monitoraggio vengono poi condivisi da Arpat con i partner scientifici del progetto (Università di Firenze, Università di Pisa) che sono incaricati della verifica e dell’elaborazione dei dati.
Per qualsiasi informazione pratica sull’attività di monitoraggio si prega di fare riferimento al Responsabile di progetto, Giovanni Cecchi, e ai tecnici coordinatori di zona, Luca Baldini (Firenze e Prato), Alessandro Lascar (altre province).
Un sentito ringraziamento a tutti i soci che collaborano al monitoraggio che ci consente di tenere sotto controllo la diffusione di Vespa velutina e di intervenire con opportune strategie di contrasto.
Simona Pappalardo