Siamo agli inizi di una configurazione sensibilmente perturbata che ci accompagnerà per gran parte del mese di maggio. Se da un lato le precipitazioni previste saranno fondamentali per contrastare gli ultimi andamenti siccitosi, non possiamo non preoccuparci per la fioritura di acacia in medio bassa collina e prossima a sbocciare sui rilievi.
Nonostante nella prima decade di maggio abbiamo assistito ad un meteo apparentemente favorevole per la raccolta del nettare, caratterizzato su buona parte della regione da un clima caldo umido, anche se non sono mancati i giorni di vento con umidità ridotta, non abbiamo assistito ad un raccolto di nettare di acacia significativo.

Ciò è da ricondursi anche alle condizioni avverse nel mese di aprile caratterizzate da ritorni di freddo e gelate notturne che hanno danneggiato le gemme florali, permettendo comunque alle acacie di fiorire (dove il gelo non è stato troppo intenso), ma non di fornire nettare abbondante per le api.  Cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, impresa tutt’altro che facile, segnaliamo che un po’ di acacia è entrata nelle zone dove le piante erano in piena fioritura nel corso della prima decade di maggio, mediamente tra i 200 e 400 metri, ma purtroppo pare che il nettare sia stato mescolato ad altre fioriture.  
In pianura, ad eccezione di alcune aree non particolarmente vocate in prossimità della costa, non è stato raccolto nettare di acacia; nell’areale fiorentino, ad esempio, l’acacia è ormai sfiorita sotto la pioggia ed è probabile che il perdurare delle precipitazioni possa compromettere le poche scorte nel nido accumulate a fine aprile.

acaciaombrello

Si sono rivisti nettari di specie che da anni non fornivano nutrimento per le api come l’erica e la sulla che, grazie all’attenuamento dei livelli di siccità, hanno fornito nutrimento per le colonie e in casi sporadici sono state smielate da aziende in provincia di Siena, Livorno e Grosseto.
Purtroppo più in quota, tra venti costanti e basse minime notturne, non è stato ancora possibile portare le api a melario e spesso le aziende sono state costrette a nutrire.
La sciamatura è in corso e se, come pare, non si dovesse assistere ad un’importazione importante e ad un meteo favorevole, è probabile che si intensifichi e ci accompagni per gran parte del mese.
In conclusione l’inizio di stagione è stato tutt’altro che favorevole con basse produzioni e con il miele di acacia che al momento è assente su gran parte del territorio.
La speranza è che le attuali precipitazioni portino ad un raccolto delle fioriture di giugno – luglio (tiglio, trifoglio, melata, castagno) che, sebbene non abbiano i valori di mercato dell’acacia, potrebbero fornire rese tutt’altro che misere, oltre che ad allontanare e mitigare la siccità tardo primaverile estiva che negli ultimi anni sta tendendo sempre verso una intensificazione.