cloniefeb2020“Inverno” con temperature costantemente sopra la media, interrotte solo da sporadici intervalli termici in linea con la stagione ma comunque di breve durata. Febbraio conferma il trend con tempo stabile e soleggiato, quasi primaverile nelle ore centrali della giornata con valori oltre i 15 gradi nelle città, non sono comunque mancate brinate di fondovalle e temperature più invernali al mattino e durante la notte.

Sebbene il mese di marzo sia iniziato con piogge consistenti le precipitazioni in questo inizio 2020 non sono mai state incisive, specie nei settori occidentali. Si conferma dunque il trend del 2019 con le uniche piogge degne di nota o perlomeno in media a: gennaio, maggio (proprio in concomitanza della fioriture dell’acacia), novembre e prima parte di dicembre.
La diretta conseguenza di un inverno caldo e relativamente siccitoso la si osserva sui rilievi dove, salvo poche eccezioni, non è presente neve. Ciò è sicuramente un fenomeno negativo in quanto il manto nevoso, che solitamente va a sciogliersi a fine inverno primavera, offre una importante risorsa idrica.

Situazione fioriture
erica2020Facile intuire come lo scenario meteorologico di questo inverno favorisca una primavera anticipata. Si parla di una stagione iniziata con 20 giorni di anticipo, come del resto accade in questi ultimi anni dove molte fioriture tipicamente di marzo già a fine gennaio iniziano a fiorire nelle stazioni più calde.
Già a fine fioritura alaterno, viburno, mimosa, nocciolo e mandorlo, salvo esposizioni particolarmente fredde fino ai 500 600m di altitudine. In fioritura le rosacee (prugnolo e molti alberi da frutto) e le fioriture di campo come: tarassaco, borragine, senape selvatica, genere crocus. Ovviamente è presto per ciliegio ma l’erica ha già ben sviluppati i boccioli florali e pare in partenza sulla costa e in alcune aree del Chianti.

Situazione famiglie
Le specie fiorite stanno fornendo un buon apporto pollinico alle famiglie le quali, stimolate dalle temperature miti stanno aumentando la superficie di covata. La grandezza delle famiglie e il volume di covata sono comunque molto eterogenei e viziati da vari fattori: la presenza di scorte di miele estivo e livelli sopra media di infestazione di varroa hanno stimolato le colonie a covare per tutto il periodo invernale. Al contrario, telaini con miele di edera in stazioni fredde al riparo dalla reinfestazione hanno avuto blocchi di covata protratti fino a fine dicembre.
Non mancano apiari in bassa collina con medie di 4-5 telaini con presenza di covata piuttosto estesa (40%-50% superficie telaio occupata da covata). Da segnalare anche la presenza di covata a fuco e individui sfarfallati sulle isole e in zone di pianura molto calde (a ridosso delle città) o sulla costa.
Nel complesso lo svernamento sta andando molto bene, le famiglie sono belle e con mortalità molto contenuta a patto che i trattamenti estivi e invernali fossero stati fatti correttamente. Perfino le famiglie molto piccole con poche speranze di svernare sono nella maggior parte dei casi vive.
Le scorte sono ovviamente in calo e dai dati forniti dalle aziende munite di bilancia si regista in media un consumo giornaliero di scorte di 250-300g a colonia, fortunatamente si notano non poche situazioni dove l’andamento di peso rimane stazionario.

Commento
Ritorni di freddo e gelate costituiscono al momento la peggior preoccupazione per gli apicoltori. Un improvviso calo termico può danneggiare le parti verdi di piante in procinto di fiorire e le colonie che in questo memento stanno incrementando la superficie di covata non completamente presidiata dalle operaie. Dato il reale rischio di ritorni di freddo è assolutamente sconsigliato stimolare le famiglie, allargarle o trasferire gli sciami nelle arnie, nonostante il clima primaverile è ancora troppo presto per queste operazioni. Occorre invece controllare le scorte, le famiglie stanno consumando gli ultimi telaini di miele a causa dell’incremento di deposizione e le entrate di nettare nel breve periodo non sono scontate. Inserire telaini di miele appositamente conservati o in alternativa candito può determinare la sopravvivenza della colonia in caso che le condizioni ambientali si mostrino avverse. Poiché la stagione è in anticipo non è improbabile che rallentamenti causati da meteo avversi possano creare squilibri e interruzioni nello sviluppo della covata come nel 2019, tali fenomeni se non gestiti correttamente potrebbero compromettere i raccolti successivi.