Il freddo del 2 aprile ha danneggiato l’acacia di pianura con il risultato che al momento le piante appaiono senza fiori e con solo le foglie. Ironia della sorte perché non piove e le condizioni meteo, ad eccezione di vento e freddo notturno, sono favorevoli per la bottinatura.
Il fenomeno è confermato purtroppo dal monitoraggio di arnie dotate di bilance, si osservano raccolti molto modesti, con poche giornate con raccolti vicini o superiori al kg e in generale spesso concentrati in periodi molto ristretti della giornata. In questa ultima settimana i flussi generalmente permettono di sostenere un discreto sviluppo della covata mantenendo dunque i consumi degli alveari molto elevati (fino ad oltre i 500g/giorno) dando come risultato un bilancio spesso pari a 0. Ciò è da ricondurre sia allo sviluppo dei fiori ma anche dall’andamento climatico che si è contraddistinto per le molte giornate ventose e con umidità relative molto basse per gran parte della giornata.
Le piante sopra i 200 e 300 metri sul livello del mare sembrano meno danneggiate ma stanno fiorendo in modo scalare ma discontinuo a seconda anche delle località ed esposizione. In situazioni di bassa collina le api hanno iniziato a importare miele di acacia spingendosi in quota ma, essendo la fioritura di acacia a macchia di leopardo, non manca importazione di altri nettari come veccia, trifoglio e lupino.
Se non andiamo incontro a perturbazioni prolungate si potrebbero prospettare maggiori speranze sulle piante in alta quota o posizionate in areali freddi che grazie al ritardo vegetativo potrebbero essere state compromesse in maniera inferiore o risultare indenni dai danni dalle basse temperature di aprile.