Dopo un 2017 altamente siccitoso le precipitazioni non sono mancate in questo inizio anno.
Se da un lato le piogge erano fortemente necessarie per tutto il comparto agricolo dall’altro la loro frequenza nel mese di maggio ha ostacolato i raccolti di nettare.
Sicuramente una primavera piovosa può portare a buoni flussi nettariferi nel periodo estivo tuttavia le importanti produzioni primaverili, prima tra tutte l’acacia, ne escono compromesse.
Millefiori: abbiamo ancora da scontare un 2017 siccitoso che, unito alle gelate di marzo, ha fortemente debilitato le famiglie con poche api e scarse scorte immagazzinate per l’inverno, ciò ha comportato scarsissime produzioni di millefiori prima dell’acacia; non è stato prodotto miele di erica mentre un po’ meglio sono andati i raccolti di millefiori con presenza di ciliegio e biancospino.
Acacia: la fioritura dell’acacia è terminata nelle zone di pianura e bassa collina, il caldo di aprile ha notevolmente accelerato lo sviluppo della pianta la cui fioritura è stata posticipata di pochi giorni rispetto al 2017 (ad inizio aprile si stimava fosse indietro di tre settimane). E’ difficile fare una media in queste zone in quanto le precipitazioni sono state molto frammentarie, anche a causa di alcuni fenomeni temporaleschi. Tuttavia, le temperature mai troppo basse e le piogge spesso lievi e non prolungate non hanno completamente azzerato le produzioni che comunque sono lontano dall’essere soddisfacenti. Si tratta solo di stime preliminari poiché si sta iniziando adesso a tirar via i melari, ma nelle zone limitrofe alla città e nelle vallate in pianura si parla di produzioni per famiglia sotto il melario. Le basse produzioni in pianura non sono solo da ricondursi all’alternarsi delle precipitazioni ma anche a famiglie uscite deboli dall’inverno e non in grado di sfruttare appieno la fioritura dell’acacia che in queste zone è fiorita i primi di maggio.
In collina tra i 100 e i 400 metri, il meteo instabile ha favorito una fioritura dell’acacia molto più scalare ed ha permesso, nei pochi giorni di sole consecutivi (indicativamente il primo weekend di maggio e la seconda settimana del mese), raccolti appena discreti che comunque difficilmente superano il melario per famiglia.
Nel Mugello sulla montagna pistoiese e a Pontremoli la fioritura di acacia è in corso e il maltempo intermittente unito a temperatura in calo fa preoccupare gli apicoltori stanziali e nomadisti che si recano in queste zone.
Commento produzioni: sebbene sia presto per fare un bilancio sulle produzioni primaverili difficilmente si registreranno rese soddisfacenti. Probabilmente avremo medie produttive di acacia superiori alle scorso anno in quanto non abbiamo avuto gelate nel mese di aprile, ma siamo ben lontani dalle produzioni del 2011 e del triennio 2004-2006.
E’ il terzo anno consecutivo di scarse produzioni primaverili tuttavia, le continue precipitazioni, fanno ben sperare in una importazione di nettare estivo più proficue rispetto alle passate stagioni.
Stato delle famiglie: la febbre sciamatoria, sempre a causa di flssi nettariferi intermittenti e abbassaementi di temperatura, resta contenuta. Sempre a causa del meteo incerto le famiglie uscite dall’inverno molto debilitate stanno ancora stentando e difficilmente saranno produttive nel breve periodo se non saranno supportate da nutrizione o livellamenti.