noccioloMeteo
Nel corso dell’inverno 2017-2018, a differenza degli ultimi due anni, abbiamo avuto in Toscana una situazione più dinamica con alternanza di periodi di freddo non eccessivo ma prolungato, giornate con temperature sopra la media e, finalmente, un po’ di pioggia. Le precipitazioni tuttavia, sebbene nell’arco appenninico ci siano state, continuano a scarseggiare su costa e isole.

Secondo il modello dell’Ecmwf (centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine) il mese di febbraio in Italia avrà temperature di poco sopra la media ma con precipitazioni sotto la media sul nostro versante tirrenico.

Fioriture
Sulla costa e in bassa collina è fiorito il viburno, la mimosa, il rosmarino e il nocciolo, specie molto apprezzate per la ripresa della deposizione grazie al loro apporto pollinico.
La vegetazione della macchia mediterranea, a causa dei prolungati periodi siccitosi appare in pesante carenza idrica. Questa situazione si estende non solo alla costa ma anche in pianura, nel Chianti e nel senese, zone dove l’erica, tipica specie della macchia, difficilmente potrà fornire un importante fonte nettarifera per la ripresa vegetativa e la produzione di miele primaverile.

Situazione delle famiglie
La comparsa prematura di queste prime fioriture, unita ad alcune giornate con temperature sopra la media, ha favorito la deposizione da parte delle regine che ad oggi fanno registrare mediamente 3 rose di covata sulla costa e in prossimità delle città e 2 in collina.
In linea generale le famiglie appaiono piccole e ciò è da ricondursi al periodo di fine estate – inizio autunno quando la siccità prolungata e la totale assenza di scorte hanno compromesso lo sviluppo numerico della famiglia in vista dell’invernamento.
Il freddo invernale ha comunque mantenuto le famiglie in blocco prolungato su gran parte della regione consentendo alle colonie un ridotto consumo di scorte spesso costituite da edera e fioriture tardive.
Gli apicoltori che nella fase di pre invernamento hanno correttamente gestito gli apiari in stato di stress, nutrendo e/o stringendo le famiglie ed hanno effettuato correttamente i trattamenti contro la varroa, stanno registrando una mortalità contenuta delle colonie. Non mancano tuttavia fenomeni di mortalità anche sopra il 20%, soprattutto in quota e negli apiari che non hanno raccolto nettare in estate e in autunno.

Commento
Dopo due anni finalmente abbiamo avuto un inverno con rovesci sparsi e temperature più in linea con la stagione.
Lo stato delle famiglie non particolarmente numerose, i prossimi mesi “ballerini” con precipitazioni e possibili ritorni di freddo e la flora non ancora ristabilita dalla prolungata siccità non fa presagire una veloce ripresa primaverile. Tuttavia le prime piante già in fiore e la presenza di covata lasciano intendere che la stagione è ai blocchi di partenza.
In questo contesto sarà di fondamentale importanza controllare le scorte delle famiglie che aumenteranno notevolmente il consumo di miele e polline per mantenere la covata e non sempre avranno la possibilità di reperire nuove fonti nettarifere.