In Toscana la situazione appare molto eterogenea e non è facile fare un quadro generale della situazione.
Sicuramente le altre temperature, che hanno lasciato spazio al freddo solo a fine dicembre e in questi ultimi giorni, stanno continuando a spingere le bottinatrici fuori dalle colonie con un dispendio di energia ripagato solo in parte dal polline di piccole fioriture di campo, rucola e borragine.
In linea generale si va da due telaini di covata nella Maremma grossetana fino al persistere del blocco in collina. In bassa pianura c’è un po’ di tutto: due telaini con presenza di covata nei casi in cui il freddo di dicembre non è bastato ad arrestare la deposizione, la ripresa della deposizione nel mese di gennaio e il perdurare del blocco.
Le famiglie hanno ancora buoni quantitativi di scorte, specie nell’alta Maramme e nel senese dove oltra all’edere hanno raccolto inula e corbezzolo. Più a rischio gli sciami fatti in tarda stagione e le famiglie arrivate deboli all’autunno spesso a causa del blocco di covata e dell’esportazione della covata per i trattamenti antivarroa.
La mortalità resta bassa ma è ancora presto per valutare l’uscita dall’inverno che solo adesso pare manifestarsi.
Nonostante le situazione apparentemente favorevole possibili periodi di freddo prolungato a fine inverno potrebbero compromettere la salute delle colonie in particolar modo degli sciami e delle famiglie dotate di scorte minori o costituite da miele cristallizzato