Situazione fioriture
Edera e inula sono ormai sfiorite. Sulla costa, in maremma e in alcune zone interne ad esempio nel volterrano è stato fatto un discreto raccolto del corbezzolo.
Questo prezioso miele, unito alle buone produzioni di edera e inula di settembre-ottobre, ha un po’ alzato le medie produttive di un’annata comunque da dimenticare.
Ancora oggi, nonostante il maltempo, le temperature si mantengono sopra la media e se non piove le api riescono ancora a raccogliere polline e nettare che in alcuni casi può provenire dai saccheggi a danno di altre famiglie.
Situazione delle famiglie
Le famiglie appaiono nel complesso in salute e ben popolate con ottimi quantitativi di scorte per affrontare l’inverno.
C’è comunque timore negli apiari in cui vi è stata una forte importazione di edera; in questi casi infatti si sono creati muri di miele cristallizzato. Famiglie deboli possono avere difficoltà a consumare questo miele nel periodo invernale. Chi ha messo i melari per la raccolta dell’edera o era in zone con bassa presenza di questa infestante ha mitigato il problema. In ogni caso un’attenta valutazione della qualità delle scorte, al pari della valutazione della quantità di miele stoccato, rappresenta un punto cruciale per un corretto invernamento delle famiglie. Si suggerisce un livellamento delle famiglie bilanciando i telaini con miele di edera e miele non cristallizzato di altre fioriture. Qualche problema in più, oltre all’ovvio problema di un maggiore grado di infestazione da varroa, per chi ha sgabbiato le regine tardi: la notevole importazione di nettare autunnale ha limitato lo spazio per la deposizione con la conseguenza in dei casi di famiglie piccole per affrontare l’inverno.
Si segnalano i primi blocchi di covata nelle zone di montagna ma anche nelle località collinari interne più fredde Sulla costa la deposizione delle regine, che col caldo e la disponibilità di nettare e polline di settembre/ottobre si era mantenuta su regimi alti, continua . Nel complesso abbiamo mediamente 0-2 telaini con presenza di covata alle quote più alte, 2-3 tra i 200 e i 400 metri e 3- 4 sulla costa. Al momento le api occupano mediamente 5 telaini quota nelle zone più fredde e 8 sulla costa.
Situazione sanitaria
Situazione molto eterogenea. Chi ha effettuato il blocco di covata ha riscontrato quest’anno maggiori problemi di orfanità/riaccettazione. Gli apicoltori che hanno terminato il blocco entro il mese di luglio ci segnalano famiglie ben sviluppate mentre coloro che hanno ritardato segnalano perdite e alveari fortemente indeboliti.
Nonostante le alte temperature autunnali le api stanno lentamente andando in blocco di covata si avvicina il momento del trattamento invernale da effettuarsi possibilmente in assenza di covata.
Stiamo contattando gli apicoltori che hanno utilizzato il Maqs a base di acido formico per il controllo della varroa, nei prossimi incontri con i soci saremo lieti di condividerei pareri che abbiamo raccolto.