Situazione fioriture
Dopo gli scarsi raccolti di acacia anche il castagno sembra aver deluso. Ad eccezione di alcune stazioni nel Mugello e nel Casentino, dove pare che i raccolti di nettare di castagno siano discreti e ancora in corso, nelle altre
zone toscane (Vicchio, Valdarno, pistoiese) la fioritura è stata molto breve viziata dal meteo sfavorevole e dal cinipide che, anche se con minor violenza, continua a indebolire le piante inpedendogli di portare a termine la fioritura.
Il raccolto del polline di castagno è stato comunque discreto e, anche se sotto i 500 metri l’importazione di nettare sembra già terminata, si registra ancora raccolta di polline.
La fioritura di rovo, ormai al termine, è stata molto lunga ed è spesso andato a macchiare i melari in cui era presente il castagno.
Il tiglio, come l’anno passato, è fiorito in concomitanza con l’ondata di gran caldo è non ha quindi dato, in città e in collina, i raccolti sperati: nel fiorentino si è raggiunto comunque il melario scarso anche se un po’ sporcato dal nettare di ailanto, molto meglio nell’aretino (monte san Savino).
Molti apicoltori, rimasti delusi dall’acacia, hanno preferito “andare sul sicuro” e spostare le api in pianura evitando la montagna. Data la scarsa produzione di castagno la scelta è stata spesso corretta: il trifoglio alessandrino e il coriandolo sembrano dare rese discrete.
Il girasole è in fioritura ma non si registrano ancora importazioni eccezionali.
La fioritura di erba medica da seme in alta Val di Cecina sta dando pochissimo nettare.
Ancora non si registra formazione di melata e la metcalfa non è ancora stata avvistata.
Situazione sanitaria
Nonostante le famiglia appaiano in salute, da un recente monitoraggio nazionale, effettuato dai tecnici e volontari Unaapi con il metodo dello zucchero a velo, risultano elevati livelli di infestazione di varroa (link). Questa situazione è stata confermata da diverse segnalazioni anche in Toscana ed è una diretta conseguenza dell’inverno mite che ha mantenuto attiva la deposizione delle uova da parte della regina favorendo la varroa. Anche a fronte di questa situazione molti apicoltori si stanno già preparando per ingabbiare le regine entro il 10-15 luglio.