Situazione fioriture
Un altro anno con una scarsa, scarsissima produzione di acacia.
Le piogge di fine aprile-inizio maggio hanno fatto cadere i grappoli in fiore di acacia di bassa quota azzerandone la produzione, successivamente, le basse temperature notturne e l’incessante vento hanno limitato il raccolto tra i 250 e i 400 metri e infine
il maltempo e il freddo hanno dato limitato la produzione di acacia in alta quota. I pochi che hanno raggiunto il melario per famiglia hanno smielato un miele di acacia non chiarissimo “sporcato” dalle molte fioriture sbocciate in concomitanza dell’acacia.
In fioritura il rovo, l’ailanto e tiglio in bassa quota ma le famiglie, seppur numerose non sembrano aver iniziato ad importare e non salgono a melario; la situazione non sembra migliorare; il caldo di questi ultimi giorni sembra aver fatto seccare i fiori di tiglio che erano sbocciati.
La sulla ormai finita nel senese e nel pisano sembra al momento l’unica nota positiva di questo sfortunato inizio stagione ma è comunque ben lontana dalle produzioni eccezionali dello scorso anno.
Nelle altre regione, salvo qualche piccola stazione in Piemonte e Lombardia dove si è raccolto una discreta quantità di acacia, la situazione non è certo migliore e anche al sud la produzione di miele di agrumi, è stata duramente compromessa dal freddo tardivo.
Situazione delle famiglie
Famiglie con abbondante covata e poche scorte a causa della bassa importazione di nettare che ha costretto gli apicoltori, soprattutto sulla costa ad alimentare gli apiari; un po’ meglio la situazione in bassa collina dove però sono state frequenti i saccheggi e i nuclei sono al collasso.
Febbre sciamatoria sensibilmente calata, non si segnalano particolari patologie.