Gli apicoltori che hanno avuto modo di controllare i propri apiari segnalano famiglie in buona salute con api distribuite mediamente su 4-6 telaini. Ancora incerta, anche se vige un cauto ottimismo, la situazione sull’alto Appennino a causa del perdurare delle basse temperature che non ha permesso visite approfondite. I giorni a temperature più miti di fine febbraio hanno riattivato
l’importazione di polline e la deposizione delle regine con rose di covata che vanno dai tre telaini di covata sulla costa fino a piccole roselline su 1-2 telaini in collina, blocchi di covata ancora attivi si registrano sopra i 700 metri. Tarassaco, mandorlo, salvia e sporadici fiori di campo le prime fioriture che hanno maggiormente favorito la ripresa delle famiglie.
La mortalità media invernale è dell’ordine del 10-15%. Perdite maggiori si registrano negli apiari dove sono stati effettuati trattamenti antivarroa in ritardo. Le famiglie invernate correttamente hanno ancora scorte, per lo più edera. Problemi di scorte ci vengono segnalate su gli sciami tardivi.
Le famiglie, seppur in buona salute, sono leggermente indietro rispetto alla media degli anni passati e il perdurare del maltempo, dopo un “illusione” di pochi giorni di primavera, desta più di una preoccupazione tra gli apicoltori.