Il mese di ottobre è stato caratterizzato dal perdurare della siccità e dalle temperature sopra la media stagionale.
L’edera e l’inula sono ormai a fine fioritura e quest’anno hanno fornito poco polline e poco nettare non aiutando la ripresa degli alveari ed un ottimale ricambio di api. In generale vi è molta preoccupazione in vista dell’inverno.
Si segnalano già le prime perdite e molti apicoltori parlano di alveari deboli con api che coprono tre/quattro telaini. I trattamenti anti varroa effettuati con tempestività e con un alto livello di attenzione hanno dato in gran parte buoni risultati.
Tuttavia, coloro che hanno praticato i blocchi di covata, lamentano famiglie più piccole rispetto agli anni passati ed una maggior percentuale di regine sostituite (soprattutto le regine non dell’anno).
Dalle visite di inizio novembre la situazione non sembra migliorata, gli alveari infatti mostrano sempre poca covata. In molte zone vengono segnalati alveari già in blocco di covata, in questi casi potrebbe essere il momento giusto per eseguire il trattamento invernale antivarroa.
Per coloro che hanno fatto sciami nel corso della stagione si osservano famiglie più numerose.
Ormai dagli inizi di ottobre si registra una certa stabilità dei prezzi di mercato con valori piuttosto alti a causa di produzioni non eccezionali su tutto il territorio italiano. Le buone produzione di acacia fanno attestare il prezzo all’ingrosso intorno ai 4,5 euro/kg. Al contrario il castagno, data l’annata sfavorevole arriva a superare, come avevamo previsto, il prezzo dell’acacia: 4,3-4,6 euro/kg. La bassa produzione fa salire i prezzi di mieli comunemente meno richiesti dal mercato:
la melata di metcalfa viene venduta all’ingrosso con prezzi medi intorno ai 3,5 euro/Kg, per la melata d’abete le quotazioni sono sui 4,5 ed il tiglio raggiunge picchi di 4,2 -4,4 euro/kg. Il millefiori chiaro a 3,4 euro/kg, il millefiori scuro intorno ai 3,2 euro/kg.