È arrivato il caldo estivo ma fortunatamente è stato accompagnato da una costante presenza di nubi che hanno smorzato le temperature massime che, in ogni caso, stanno raggiungendo i 32/33° sul grossetano e sulle zone interne della bassa toscana.
Questa presenza di perturbazioni ha favorito una certa instabilità con precipitazioni di breve durata distribuiti sulla regione in maniera molto eterogenea.
Il susseguirsi delle precipitazioni ha da un lato favorito parte della vegetazione e senza dubbio agevolerà le api in vista della stagione estiva, ma ha rappresentato anche un grosso ostacolo in questa prima parte di stagione nei momenti in cui le api avrebbero dovuto bottinare.

A livello nazionale si sta delineando uno scenario che vede nette differenze pluviometriche tra le regioni settentrionali che continueranno ad accumulare pioggia e quelle meridionali che devono affrontare il problema dell’aridità, la nostra speranza è che al centro la Toscana si trovi in una situazione intermedia.

Ad oggi, con le temperature notturne in risalita e le tante fioriture in corso (rovo, meliloto, trifogli, tiglio, ailanto), le colonie stanno finalmente facendo registrare incrementi di peso. Purtroppo il bilancio ad oggi risulta negativo (per approfondire in merito poi trovare più informazioni qui), ma il tiglio sta fornendo un buon apporto nettarifero e la fioritura del castagno è in partenza in bassa quota e pare ben agevolata dalle trascorse precipitazioni.

I presupposti per avere disponibilità di nettare non mancheranno; sarà però complesso andare a produrre monoflora con questi presupposti.

Se la vegetazione appare in salute lo stesso non si può dire per le nostre api; l’impossibilità di raccogliere nettare di acacia, e l’assenza di fonti nettarifere tra acacia e le fioriture estive hanno messo in seria difficolta molti apiari.

Molte aziende hanno dovuto nutrire in un periodo in cui normalmente si produce miele e spesso ci siamo dovuti confrontare con stress delle colonie dovute ad approvvigionamenti alimentari intermittenti.

Queste situazioni di stress hanno limitato il fenomeno della sciamatura ma al contempo stanno rendendo le nostre colonie più vulnerabili a malattie della covata.

La sempre presente varroa inoltre pare stia facendo registrare dai primi monitoraggi, livelli di infestazioni nettamente sopra media. A tal proposito invitiamo i soci ad aderire alla campagna di monitoraggio del livello di infestazione di varroa e a non farsi trovare impreparati in vista dei trattamenti estivi che difficilmente potranno essere posticipati.

Conclusioni
Si chiude una prima parte di stagione molto complessa e indubbiamente negativa in cui le frequenti precipitazioni, il vento e le basse temperature notturne non hanno permesso alle api di accumulare scorte. Al momento la situazione pare stia migliorando ma non è detto che le colonie, in gran parte debilitate, possano arrivare a raccogliere buoni quantitativi di nettare in queste ultime settimane disponibili per il raccolto.