Il mese di giugno è stato un mese tipicamente estivo, assolutamente non freddo (sebbene siamo stati abituati a scenari ben più estremi negli ultimi anni), con alternanza tra fasi calde e diversi brevi peggioramenti con precipitazioni sparse e concentrate nel pratese, Mugello e pistoiese dove nell’ultima parte del mese il peggioramento è stato più incisivo.
A luglio stiamo assistendo ad un ritorno dell’anticiclone africano con temperature elevate che toccano i 35° accompagnate da alti livelli di umidità destinati a permanere per buona parte del mese.

Produzioni
Dopo una primavera disastrosa siamo tornati a produrre discrete quantità di miele che, non bastano a salvare la stagione, ma quantomeno risollevano le tragiche medie produttive di acacia e sulla.
Il tiglio cittadino, grazie alle precipitazioni primaverili e al caldo non eccessivo, ha fornito un discreto quantitativo di nettare con medie, nelle zone migliori e con alveari non alla fame, anche superiori ai 20kg ad alveare e un buon livello di purezza.
Anche il castagno è stato favorito dalle condizioni meteo con una fioritura lunga ma con picchi di importazione importanti solo per intervalli di tempo piuttosto limitati. E’ presto per avere delle medie, sia per il fatto che in quota si sta ancora importando, sia perché in collina la fioritura di castagno è iniziata sulla coda del tiglio ed in concomitanza con rovo, meliloto e fiori di prato e dovrà pertanto essere valutato in termini di purezza. Quel che ormai appare evidente è che, sebbene siamo lontani dalle medie di un tempo pre-cinipide, il castagno sta rappresentando negli ultimi 6-7 anni un miele su cui contare e che, a differenza dei monoflora primaverili, viene quasi sempre prodotto.

La melata pare stia iniziando a entrare debolmente in pianura mentre la melata di abete in montagna non pare essere stata favorita dalle temperature notturne fino ad oggi troppo basse né dalle ultime precipitazioni che hanno “lavato” le foglie. Purtroppo un arrivo ritardato della melata andrà a coincidere con il periodo dei trattamenti contro la varroa e difficilmente potrà essere raccolta. Tuttavia avere un debole flusso nettarifero durante la fase dei trattamenti non può non giovare alle colonie in una fase di stagione altamente delicata.

Colonie
Discreta presenza di scorte su buona parte della regione grazie alle tante fioriture del periodo che hanno potuto beneficiare di temperature non estreme e precipitazioni. Bene anche la presenza di fuchi in molte famiglie che garantiscono ancora una buona fecondazione delle regine.
Il caldo di questi ultimi giorni sta sensibilmente cambiando lo scenario di inizio del mese con calo di importazione, decremento delle scorte e aumento del saccheggio in occasione delle visite in apiario.
Dai primi rilevamenti del livello di infestazione della varroa pare che il parassita abbia già raggiunto valori preoccupanti in molti apiari e che sia quindi necessario impegnarsi per programmare tempestivamente i trattamenti contro la varroa. Ricordiamo, ad esempio, che trattamenti come l’ossalico gocciolato con ingabbiamento della regina hanno bisogno di almeno 21 giorni di tempo e pertanto sarebbe importante ingabbiare entro le prime 3 settimane di luglio in modo da non gocciolare oltre la seconda settimana di agosto.

Conclusioni
Giugno nel complesso positivo con meteo favorevole per produrre miele, purtroppo siamo già entrati in una fase con temperature massime proibitive per api (e apicoltori) dove gli areali ancora produttivi sono sensibilmente ridotti. Ad esclusione di apiari in quota e su raccolti tardivi (melate e girasole) la stagione produttiva è ormai conclusa e possiamo già affermare che le medie complessive sono lontane da essere soddisfacenti.