Meteo
Il primo freddo è arrivato, portando nevicate sui rilievi sopra gli 800 metri: 35 cm all’Abetone e 20 cm in vetta all’Amiata. Fiocchi sono caduti a quote più basse nel Mugello e sui versanti emiliani e liguri dell’Appennino settentrionale, mentre in Toscana centrale, fino a 500/600 metri, la neve ha imbiancato il Chianti fiorentino e senese, oltre al Volterrano.

Nei prossimi giorni si prevedono giornate più soleggiate ma ancora fredde, con venti di grecale e possibili gelate nelle vallate più riparate dal Nord-Est. Le temperature rimarranno nei valori stagionali, senza gelo intenso. Tuttavia, il bel tempo lascerà presto spazio a piogge estese e consistenti, con neve confinata all’Appennino settentrionale e a quote medio-alte.

A lungo termine, le previsioni indicano freddo intenso sul Nord Europa, mentre il Mediterraneo sarà caratterizzato da condizioni prevalentemente miti, anticicloniche o umide, non favorevoli all’arrivo di un “grande inverno” freddo per l’Italia.

Situazione delle famiglie
Le alte temperature delle scorse settimane hanno favorito le colonie, che hanno allevato api svernanti e raccolto nettari autunnali, in particolare dall’edera. Questa sorta di “seconda primavera” ha permesso l’incremento delle famiglie ben nutrite o con scorte adeguate sin dal periodo estivo.

Tuttavia, le famiglie più deboli, soprattutto quelle post-trattamento o gli sciami estivi con regine dell’anno poco performanti, stanno affrontando l’inverno con difficoltà.

Nonostante le recenti temperature miti, molte famiglie sono entrate in blocco di covata, un fenomeno inusuale in assenza di cali termici significativi ma comprensibile per il fotoperiodo, in questo periodo molto breve e nei nidi spesso congestionati da scorte di edera.

Il blocco ha permesso ad alcuni apicoltori di sfruttare le giornate di sole per trattare le colonie con Apibioxal gocciolato.

 

Per chi adotta metodi biologici o evita prodotti di sintesi, l’acido ossalico è spesso l’unica opzione invernale. Tuttavia, è importante ricordare che il gocciolamento in inverno reca disturbo alle api e non deve essere ripetuto. Inoltre, la sua efficacia dipende dall’assenza totale di covata, condizione non garantita in famiglie deboli, portasciami in polistirolo o colonie con alti livelli di infestazione, dove le regine potrebbero non aver smesso di deporre. In questi casi, limitarsi al solo trattamento per gocciolamento potrebbe compromettere la sopravvivenza delle colonie in primavera.

Il trattamento per sublimazione, sebbene più impegnativo per l’operatore (richiede tuta usa e getta e maschera antigas con filtri A2P3), è meno invasivo per le api ed è ripetibile a intervalli settimanali, offrendo una maggiore efficacia.

Prospettive
Nonostante una stagione non particolarmente favorevole, le colonie mostrano una buona popolazione e adeguate scorte. La varroa rimane una preoccupazione, ma con una gestione corretta e una primavera senza eccessivi ritorni di freddo, ci sono buone prospettive per iniziare il 2025 con successo.