Nonostante il meteo incerto, con continue precipitazioni e cali termici notturni, la vegetazione e le colonie di api hanno raggiunto l’assetto primaverile.

L’erica è in fioritura, e i raccolti sulle coste e sulle isole sono quasi ultimati, seppur non eccezionali a causa dell’instabilità meteorologica.

Attualmente sono in apertura il ciliegio, la colza, il salice e molte altre fioriture fondamentali per la ripartenza delle colonie.

In pianura si osservano i primi sciami, mentre in media collina sono presenti i primi fuchi.

Ciò indica che anche nelle zone di montagna non bisognerà attendere molto prima di adottare misure di controllo della sciamatura.

Le previsioni meteo non segnalano nell’immediato forti peggioramenti, ma rimane il rischio di una prima decade di aprile con afflussi di aria fredda dal Nord. Cali termici che già hanno recato disturbo e ucciso bottinatrici di rientro negli alveari (foto),

Questo potrebbe comportare gelate tardive che, considerando lo sviluppo vegetativo già avanzato, rappresentano una minaccia per la flora e, di conseguenza, per la disponibilità di nettare.

Purtroppo questo scenario lo ricordiamo bene poiché negli ultimi 6 anni si è già verificato più di una volta.

Lavori da svolgere in aprile

  • Ispezione delle colonie nelle giornate più calde per verificare la presenza della regina, la quantità di covata e le scorte di cibo.
  • Nutrizione stimolante, se necessario, con sciroppo zuccherino per favorire lo sviluppo delle colonie.
  • Controllo sanitario per monitorare eventuali patologie e intervenire tempestivamente.
  • Espansione del nido, aggiungendo telaini con telaini costruiti o fogli cerei (se le temperature permettono la costruzione dei favi) tra l’ultimo telaino di covata e uno di scorte.
  • Monitoraggio della sciamatura, osservando il comportamento delle colonie e preparando eventuali sciami artificiali.
  • Posizionamento dei melari in vista delle fioriture primaverili principali.
  • Attenzione alle condizioni meteo, per proteggere le colonie da eventuali ritorni di freddo tardivi.
  • Controllo delle fioriture per garantire alle api risorse nettarifere adeguate.
  • Gestione delle scorte, verificando che le colonie abbiano provviste sufficienti per evitare cali produttivi.
  • Pareggiamenti: per non lasciare indietro famiglie sane che però hanno avuto problemi di accrescimento rispetto alle altre colonie dell’apiario.

Fino alla prima decade di aprile, sarà essenziale monitorare l’evoluzione meteo e adottare strategie flessibili per garantire la migliore ripartenza alle colonie.

Entriamo in una fase molto delicata della stagione in cui le ora di lavoro in apiario aumentano esponenzialmente e dove spesso si è soggetti a cambi di programma a causa del meteo ballerino. Si consiglia un’attenta programmazione del lavoro che miri a prevedere gli imprevisti e ad agire in anticipo senza però andare ad alterare le dinamiche della colonia.